Monte Crot


Sabato 08/08/09 con Giuliano

Tempo salita      : ore 1,45
Percorso intero:  ore 3,15
Dislivello salita: m. 470
Impegno             : E passi franosi sotto la cima
Carta 1/25.000 : Tabacco foglio 25


Un tozzo risalto di roccia che emerge a fatica dalle fasce di pini. I risalti sono due in realtà, ma lo scopriamo piacevolmente solo camminandoci incontro. Quello meridionale si nota ormai prossimi, salendo la Val Zoldana. Forse più imponente quello settentrionale, dalla Val Fiorentina, quando si percorrono gli ultimi tornanti sotto i suoi possenti spalti, che sembrano sorreggere il Passo stesso di Staulanza. Da qui si parte a piedi, già alti e il piccolo sforzo dell’ascesa consente di raggiungere una discreta quota panoramica. Non a caso, dalla sua vetta, l’Esercito Italiano scrutava le mosse del nemico durante la Prima Guerra Mondiale. Non è montagna che attrae e si desidera scalare in quanto tale, è un bel terrazzo sulle Dolomiti, dove sedersi qualche minuto in pace con il mondo.


Percorso:
alle spalle del Rifugio Passo Staulanza (m 1766), parte la stradina, presto sentiero, che va a tagliare tutto il fianco sud del monte. Si guadagna quota oltre, con qualche svolta e dove il pendio prativo, meno accidentato, porta quasi allo scollinamento. Gobbe fiorite e pettinate dal vento, collegano il Col di Aguscei e le due propaggini del Monte Crot e una segnaletica ci manda a destra (ore 0,40). Risaliamo un sentiero ripido e sdrucciolevole, fino ad affiancare le prime rocce e la vista s’apre sulla Val Fiorentina. Pianeggiando, avviciniamo presto la sella che vediamo dividere il Crot vero e proprio (a sinistra, con la croce) dal suo fratello minore, che sovrasta lo stesso Passo di Staulanza. Il gruppo Pelmo-Pelmetto si mostra ora in tutto il suo splendore e le continue cadute di sassi che lo coinvolgono, echeggiano sinistramente, facendolo sembrare più vicino. Passiamo la trincea dei mughi e attacchiamo gli ultimi metri franosi alla cima principale (1°inf.). Un’altra corona di mughi nani disturba il cammino, affianchiamo i resti di una caverna di guerra e concludiamo alla croce (m 2169, ore 1,15 dalla macchina). D’infilata il Mondeval e tutta la Val Fiorentina, ma il polo magnetico da fotografare è sempre il Pelmo. Ci attrae anche la seconda quota del Crot e la raggiungiamo con poca fatica. Torniamo sui nostri passi dunque, ben oltre la sella, fino ad un appariscente omino. Qui partono diagonalmente in salita le tracce che abbiamo avuto modo di studiare dalla cima pocanzi. Ci portano sul filo di cresta, a sinistra, vicino ad un terrazzo erboso dove ci sorprende una seconda caverna. Dopo di che, senza possibilità di sbagliare agguantiamo i prati sommitali. Ci aspettano le stelle alpine e una bella veduta del Civetta (m 2158, ore 0,30 dalla cima principale). Sono mete piacevoli, tempo permettendo viene voglia di stendersi al sole.

Tempo totale salita ore 1,45.
Dislivello salita m 470 circa.