COL ROSOLO




Domenica 02/06/2013 da solo
Tempo salita :
Percorso intero :
Dislivello salita :
Carta 1/25.000 :
Impegno :
ore 1,50
ore 3,20
m. 580
Tabacco foglio 16
E


Colline di boschi e alpeggi che riuniscono tutto il fascino della vita montana nei suoi aspetti ordinari. Ecco che l’arrivo a una malga ancora in attività con lo scampanellio delle bestie al pascolo, la possibilità di passeggiare a nostra volta lungo gli stessi prati fioriti, spingendoci fin sulle cime limitrofe e ampliando vedute inaspettate, e magari rimediando alla fine pure il pranzo, completano così una giornata davvero gratificante. Ore della nostra vita ben spese e forse sottovalutate, hanno il riscontro l’indomani puntato sulle cose semplici, l’essenziale che non riusciamo a farci bastare. Sono posti che anche con un metro di neve sanno regalare la giusta atmosfera di silenzio e libertà, percorsi in lungo e in largo con le ciaspole o con gli sci ai piedi, favoriscono due modi e due mondi diversi d’intendere la montagna. Qui si rischia anche meno che altrove vista la dolcezza dei rilievi e non siamo additati per il nostro irrazionale modo di fare e di mettere a repentaglio le vite di chi ci viene poi malauguratamente a recuperare.

Percorso: sulla strada per Auronzo, svincoliamo incontro alle alture di Lorenzago e Laggio di Cadore, proseguendo poi lungo la statale 619 della Val Pióva. Ne risaliamo la testata finale senza però uscirne. All’altezza di una leggera curva che precede un tornante, notiamo infatti lo stacco di una stradina sassosa con il divieto di transito e un cartello giallo con le indicazioni sentiero 338 per Casera Doana (circa km 14 dallo svincolo). Si riesce a parcheggiare una macchina senza ostacolare l’eventuale passaggio di un fuoristrada che serve la Casera Doana (località Antòia m 1580). Si scende al torrente che si sente rumoreggiare sul fondo della Val Larga. Oltre il ponticello, anziché insistere per la Val Larga teniamo a destra (ancora indicazioni), risalendo dritti sul fianco di un torrente, tra le propaggini del Monte Càssoi e del Monte Verna. Ci appoggiamo su quest’ultimo, anche aggirandolo a occidente, dopo aver sorpassato la deviazione per l’eventuale salita alla Malga delle Pecore. Passiamo una sbarra che recinta il bestiame, già in vista della nostra montagna. Con un largo giro, dobbiamo però superare l’incavo caratteristico che disegna l’orografia di questi prati, dove a primavera convergono anche tutte le acque del disgelo e dopo una leggera risalita arriviamo alla Casera Doana (m 1911, ore 1,00 dalla macchina). Sotto il comune di Domegge, questi pascoli sono la dimostrazione di come in passato il territorio si sia sviluppato seguendo le antiche regole di proprietà ed uso delle ricchezze naturali. Tappeti di muschi e stagni dove il rododendro trova il suo terreno ideale e dilaga progressivamente invadendo gli alpeggi. Il sentiero 338 allunga per stradina sterrata fino alla vicina Casera delle Pecore, che si raggiunge in dieci minuti. Continua però anche nella direzione opposta, i primi metri in combinazione con il sentiero 336, che devia quasi subito verso il Passo della Mauria. Avanti dunque, oltre la vasca che disseta le bestie, aggiriamo la torretta di avvistamento, essendo questo luogo uno dei più importanti corridoi di transito per avifauna migratoria. Ai margini di una cisterna interrata, dobbiamo portarci sulla sinistra fin sopra una costola erbosa e qui troviamo il chiaro proseguimento del percorso. Tra i pini e i larici, risaliamo la destra orografica del vallone e raggiungiamo velocemente la sella che divide il Monte Verna dal Col Ròsolo (m 2029). Per quest’ultimo, ora leggiamo i segnavia Bianco-rosso sugli alberi lungo il fianco orientale che guarda il Valico di Cima Ciampigotto. Con vedute sempre più incoraggianti guadagniamo un piccolo intaglio, dove un cartello ci aggiorna sui tempi e sulla direzione. L’ultimo tratto che percorre tutto il filo di cresta è davvero bello, chiediamo il permesso ai larici che ci accompagnano e ai rododendri che dipingono il vuoto alla nostra destra. Qualche saliscendi obbligatorio infine la piramide erbosa della cima (Col Ròsolo m 2139, ore 1,50 dalla macchina). Un’esplosione di colori.

Tempo totale salita ore 1,50.
Dislivello salita m 580.


Ritorno: avviene lungo lo stesso percorso in ore 1,20.