CRODA DEL BECCO




04/09/2004 da solo
Tempo salita :
Percorso intero :
Dislivello salita :
Carta 1/25.000 :
Impegno :
ore 5,00
ore 9,00
m. 1300
Tabacco foglio 31
EE


Seekofel, in lingua tedesca significa “Picco sul lago” e la Croda del Becco è davvero un trampolino sopra il Lago di Bràies. Risalto finale di un lungo altopiano roccioso, si affaccia poi verso le Alpi con un precipizio di oltre mille metri. Una muraglia maestosa per chi passeggia lungo le sue rive e desidera salirlo. Chiude dunque a nord il quadro dolomitico bellunese, dividendosi tra il Parco Naturale Fanes Senes Braies ed il Parco Naturale delle Dolomiti d’Ampezzo. Non elevatissimo forse, ma sufficientemente isolato da garantire un panorama vastissimo e di gran respiro, sommato anche alla bellezza dei diversi ambienti che andiamo ad attraversare in fase di avvicinamento, assicura davvero una giornata satura di belle sorprese.

Percorso: sulla strada che unisce Carbonin e Cortina, presso il curvone di Podestagno, stacca una laterale che conduce subito in uno spiazzo adibito a parcheggio e con il divieto di transito nel periodo caldo da metà luglio a metà settembre (m 1513). Addirittura la sbarra elettrica garantisce ai bus navetta il dominio assoluto della strada che penetra fino al Rifugio Ra Stua e oltre. Bisogna riconoscere che è giusto così, anche se è duro sobbarcarsi un’ora extra di cammino all’andata dentro il bosco e un’ora al ritorno, per non approfittare del passaggio. Due in più, per un totale di nove ore di fatica in dislivello e distanza. Dopo il Rifugio Ra Stua (m 1695), c’inoltriamo lungo il Vallon Scuro per stradina pianeggiante, uscendo presto in un luogo più aperto e accogliente chiamato Campo Croce a circa 1758 metri. Ora a destra sul sentiero 26, a salire tra i mughi il Pian de Socroda ai piedi della Piccola Croda Rossa. Alla Forcella Garalbes (m 2078), puntiamo i declivi della Remeda Rossa, sempre in salita, lasciandoci sulla destra il lago omonimo fino allo scollinamento che apre le porte sulla suggestiva conca carsica di Fosses. Si avvalla di poco incontro a quel gioiello alpino che è il Lago Grande. Incantati, lo si abbandona con dispiacere puntando l’ormai prossimo Rifugio Biella, che è la prima di dodici tappe chiamate Alta Via n° 1. Uniscono il Lago di Bràies e Belluno attraversando verticalmente l’intero spessore dolomitico. Dal Rifugio (m 2327, ore 4,00), si scruta con curiosità lo spigolo che sale verso la cima della Croda del Becco. Ripido e tagliente, non sembra così facile come si legge sulle guide. Eppure è così, con fatica ovviamente, ma il tutto in maniera naturale su rocce ormai levigate dal continuo su e giù della folla, le navette infatti, arrivano anche fino al Biella e scaricano in continuazione turisti freschissimi pronti per la vetta. In alta stagione, questa folla chiassosa è forse l’unico neo in questo giro di croda. Lo spiazzo con la croce è comunque ampio abbastanza da ospitare tutti e con orgoglio silenzioso ci sentiamo di averlo meritato un po’ più degli altri (Croda del Becco m 2810, ore 5,00).

Tempo totale salita ore 5,00.
Dislivello salita m 1300.


Ritorno:al ritorno, è bello e naturale discostarsi ancora dal sentiero che unisce il Rifugio Biella ai Laghi di Fosses, per perdersi volutamente tra le gobbe prative di questo altipiano bucolico. Senza pericolo, solo voglia di esplorare ogni anfratto, ogni piega del terreno e inquadrare questi posti nuovi da più prospettive. Campo Croce il pomeriggio brulica di persone. Qui staziona la maggior parte delle persone arrivate con i taxi navetta e vi trascorre la giornata. Coppie d’anziani che passeggiano, famiglie alle prese con le carrozzine, bambini che giocano sui rigoli d’acqua e perfino ragazze in costume da spiaggia, stese sui prati al sole....evviva! Alla macchina ore 4,00.